mercoledì 24 giugno 2009

PATRICK WOLF: il figlio legittimo di David Bowie


PATRICK WOLF
The Bachelor

(Bloody Chamber Music) 2009
pop orchestrale, folk
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Sembrano passati secoli da quando Patrick, nel 2003, non ancora ventenne, dopo essere fuggito di casa e aver trascorso più di un anno in giro per la Francia a fare l'artista di strada, debuttava sulla lunga distanza con Lycanthropy, disco tanto spontaneo e fresco quanto acerbo, in cui è comunque possibile ritrovare tutti quegli elementi che col tempo sarebbero divenuti il tratto distintivo della sua proposta musicale. La sua ricetta, d'altronde, è in apparenza assai semplice: synth-pop di matrice anni '80 arricchito da abbondanti parentesi acustiche, strabordanti di intuizioni, in cui si sprecano aperture al folk più tradizionale (irlandese, ma non solo) ed alla musica da camera (ampio utilizzo di sezioni d’archi), il tutto accompagnato da una voce potente ed espressiva, che rimanda da vicino a quella di mostri sacri del recente passato come David Bowie e Marc Almond.
Le intuizioni dell'esordio hanno trovato forma compiuta nel successivo album capolavoro, Wind in the Wires (2005), a tutti gli effetti uno dei più significativi di questo decennio.
Nel frattempo, con la progressiva presa di coscienza dei propri mezzi, Wolf decideva di mettere da parte ogni residuo pudore e mostrarsi alla gente per ciò che era realmente, con il ragazzino dall'aspetto timido del primo disco che, tra vestiti al limite del kitch e capigliature dai colori improponibili, lasciava progressivamente spazio ad un artista dalla personalità magnetica e dagli atteggiamenti ambigui. Ciò è emerso con forza al momento dell'uscita di The Magic Position (2007), album sicuramente più accessibile rispetto ai precedenti, arricchito da una produzione senza dubbio più complessa e stratificata, con Patrick che, per l'occasione, decideva di sfoggiare un look fiabesco “alla cappuccetto rosso” e risulta ancora più evidente oggi, con la copertina di The Bachelor che sembra tratta da un episodio di The Final Fantasy e il Nostro che, in perfetta tenuta sadomaso, mostra senza remore le proprie grazie nel video del singolo di lancio “Vulture”. Peccato davvero che il grande pubblico non si sia ancora accorto di lui, perchè avrebbe tutto per essere un idolo delle folle.
Prototipo dell'enfant prodige delle tensioni pop di prossima generazione, Patrick Wolf ha aggiornato la figura del songwriter neoromantico con un disco straodinario. Sintesi perfetta della tradione folk, rivisitata in chiave elettronica con manifestazioni sonore ai limiti dell'estetica cyberpunk. E la cosa straordinaria è che, pur assomigliando a tutte queste cose contemporaneamente, la musica di Patrick non appare direttamente debitrice ad alcun genere o artista specifico: le sue rielaborazioni suonano del tutto originali e danno vita ad un qualcosa di nuovo e, prima di oggi, mai sentito.
Non ci è ancora dato sapere cosa combinerà il giovane songwriter in futuro (nel 2010 è prevista l’uscita di “The Conqueror”, il seguito di “The Bachelor”, che inizialmente doveva uscire a lui accorpato, come secondo cd di un doppio album), fatto sta che “The Bachelor” suona come l’opera migliore di un genio della musica pop contemporanea, capace ancora una volta di superarsi come compositore, autore di testi e strumentista.
Patrick Wolf è il David Bowie dei giorni nostri? Se volete, siete ancora in tempo per capirlo e viverlo in presa diretta. A voi la scelta.


sabato 20 giugno 2009

JOHN FOXX & ROBIN GUTHRIE - Mirrorball



Mirrorball(2009), prima vera collaborazione artistica tra John Foxx e Robin Guthrie, un disco suggestivo, mistico e seducente. L'inconfodibile tocco chitarristico dell'ex Cocteau Twins e la spendida voce dell'ex leader degli Ultravox si fondono magnificamente.
Due stili e due concezioni musicali che quindi si completano e si influenzano l'un l'altra in una straniante simbiosi, anche se non sempre nella maniera che ci si aspetterebbe da due Grandi del pop-rock europeo delle scorse decadi. E' difficile non scivolare nell'autoreferenzialità, come quasi impossibile reggere il confonto con i loro precedeti capolavori.
Resta comunque una delle produzioni più interessanti di questo 2009 assolutamente da gustare.
Contemplatovo e solenne creano un Dream pop psichedelico e spirituale in cui la mente varca universi musicali incontaminati che meritano di essere scoperti.




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a proposito di viaggi mentali, ripensando ad un grandioso film cui il capolavoro degli Ultravox incornicia una scena memorabile non ho potuto non mettere questo Link.
http://www.youtube.com/watch?v=KYAmMIAD14k